Peccioli, un luogo senza tempo

Comincia da qui il nostro cammino, i nostri passi si inerpicano su una dolce collina di tufo sulla quale si estende questo singolare paese, pieno di sorprese esclusive ed inimmaginabili.
Siamo nella Provincia di Pisa, ad una trentina di chilometri dalla meravigliosa Piazza dei Miracoli, lungo la strada che da Pisa conduce a Volterra.
Vista dal fondovalle, Peccioli è uno degli innumerevoli borghi medioevali, così come se ne scorgono moltissimi altri nei dintorni, abbarbicati nei rilievi più alti delle colline circostanti, ma non è solo così.
Vi sveleremo il perché.
Un balcone sulla valle del fiume Era
Abitato sin dal Neolitico, solo verso l’anno 1000 A.C. si formano i primi villaggi di stirpe etrusca, assoggettati alla vicina Volterra, che proprio in quegli anni vedeva espandersi la propria potenza sul territorio circostante. I ritrovamenti archeologici della zona dimostrano che Peccioli sin dall’antichità ha avuto un ruolo importante, sia dal punto di vista commerciale, sia da quello strategico, affacciandosi come un balcone su un’ampia veduta della valle del fiume Era.
Avvicinandoci all’abitato infatti, la vista spazia sull’armonioso panorama della valle, appena solcata dal fiume Era, ed incorniciata dalle dolci e lussureggianti colline pisane.
Endless Sunset, le sfumature del cielo dal tramonto al crepuscolo
Appena entrati nella parte moderna ed inferiore dell’abitato di Peccioli , arrivando dalla centrale via Mazzini , ci accoglie una modernissima e maestosa passerella sopraelevata in struttura metallica avvolta in una spirale elicoidale rivestita di colori spettacolari, che stanno a rappresentare tutte le sfumature cromatiche del cielo dall’ora del tramonto fino al crepuscolo.

Peccioli Endless Sunset
Una pregevole opera d’arte moderna, denominata dal suo autore Endless Sunset, realizzata nel 2020 (dall’artista Patrick Tuttofuoco ) per valorizzare ed elevare ad opera d’arte la passerella che collega il centro storico medioevale sovrastante, alla sottostante parte nuova del paese.
Quello di Peccioli con l’arte contemporanea è un connubio artistico iniziato negli anni ‘90 e che ha visto coinvolti sino ad oggi artisti contemporanei internazionali molto rinomati. Vale la pena soffermarsi su Endless Sunset, in quanto essa racchiude l’esigenza di praticità, di funzionalità e di staticità, con le armonie della forma e dell’estetica.
Proiettata da un lato verso l’infinito landscape circostante, godibile da un’altezza vertiginosa, sul lato opposto si unisce ad un complesso sistema di moderni ascensori. Due ascensori collegano le strade principali dal basso alla passerella stessa, mentre altri due portano il turista dal parcheggio coperto a lato strada sino al “castello”, ovvero la parte elevata medioevale.
Peccioli e l’arte contemporanea
Riteniamo che l’impegno delle Amministrazioni di questo paese sia stato encomiabile, oltre che per gli sforzi economici compiuti, anche per il notevole gusto estetico nel riuscire ad armonizzare ed abbellire il proprio paese medioevale con pregevoli opere d’arte moderna inserite magistralmente nell’ambiente.
E da questa passerella comincia lo stupore….ma camminiamo ancora lungo la strada, altre sorprese ci attendono.
Continuando quindi per la sinuosa via Mazzini, al limitare della salita si giunge in piazza del Carmine, alla cui sinistra si trova il locale Cinema Passerotti, con la sua facciata dipinta in stile abstract-fantasy, la cui originalità sarebbe stata tanto cara a Federico Fellini. Ed il cinema è anche tanto apprezzato dai circa 4.700 abitanti di Peccioli i quali, soprattutto in inverno, lo hanno eletto a centro di incontri e di eventi socio-culturali.
Nella piazza si erge la chiesa seicentesca della Madonna del Carmine, strategicamente affacciata sulla piazza per accogliere col suo fresco porticato i visitatori che si spingono fino alla parte antica del borgo, che si diparte proprio da qui.
Peccioli, luogo strategico della Valdera dagli etruschi in poi
Proseguendo lungo la via principale, appena dopo l’area di parcheggio delle auto, si trova il Museo Archeologico, ospitato dentro i locali di un’antica e vastissima cantina. All’interno vi si trovano interessanti reperti di vasellame etrusco, oggetti di piccola oreficeria ed altri manufatti appartenenti al periodo etrusco ed alla successiva età romana, collocati perlopiù nelle nicchie murarie della vecchia struttura vinicola.







Il buio pesto del locale viene sapientemente illuminato da magiche luci soffuse collocate con maestria, frutto di uno studio scenografico senza dubbio nato per offrire ulteriori emozioni al visitatore.
Sembra di entrare in un mondo ricco di magia mentre attraversi gli oscuri corridoi con le loro volte ad arco od a crociera e ti affacci verso le nicchie nelle quali ammiri l’arte etrusca esposta.
In un altro locale museale invece si possono ammirare alcuni resti del periodo longobardo ed interessanti ritrovamenti medioevali del territorio pecciolese. Con questa visita si riesce a capire meglio l’importanza del borgo nei secoli, non solo come luogo di passaggio ma anche come punto strategico della Valdera.
L’accesso al Museo è completamente gratuito ed è giusto segnalare la cortesia e la ricchezza di informazioni fornite dal personale presente.
Peccioli, tra interessi storici e opere di arte moderna
Percorriamo la via principale che si chiama adesso via Matteotti; in prossimità del Centro Polivalente comunale scopriamo alla nostra destra un tratto molto ben conservato delle mura medioevali, probabilmente facenti parte di una delle antiche porte di accesso al borgo.
Proseguendo e superando il Centro comunale notiamo sempre sulla destra una terrazza panoramica sul cui muretto compare un murales dell’artista David Reimondo, costituito da una iscrizione simbolica che nasconde un criptico pensiero dell’autore sulle capacità cognitive dell’uomo, decifrabile attraverso il codice QR posto ai lati della scritta.
L’alternanza di interessi storici e di opere di arte moderna suscita in noi un amalgama di emozioni, in cui il vecchio sostiene il nuovo e viceversa, facendo spaziare il pensiero in un turbinio di sensazioni espanse, come se la mente si liberasse di vincoli e preconcetti.
Altre sculture ed affreschi moderni si alternano ai palazzi medioevali e rinascimentali, inframmezzati dai vicoli stretti, ma sembra che tutto il paese sia esso tutta un’opera d’arte e che i pochi spazi liberi “chiedano” a loro volta di essere riempiti dalle ispirazioni dei turisti, i quali avvertono eccome l’espansione delle proprie sensazioni.
Ma le emozioni non finiscono qui……..
Peccioli, cultura gastronomica e ospitalità
Continuiamo a curiosare nella centrale via Matteotti, scoprendo una interessante enoteca che dispone di una ricca scelta di prodotti locali e che propone al turista anche una gentile degustazione. Il territorio delle Colline Pisane, nel quale Peccioli è inserito, offre una scelta accurata di ottimi vini rossi, rosè e bianchi. Questi sono tutti legati ad un “terroir” definito ed esclusivo, ovvero un’area ben delimitata dove le condizioni naturali, fisiche e chimiche, la zona geografica ed il clima permettono la realizzazione di vini specifici e identificabili grazie proprio alle caratteristiche uniche della zona.
L’impressione è che tutto il paese sia permeato di cortesia ed ospitalità; gli abitanti sanno essere gentili oltre che fieri del loro paese e si prodigano assai volentieri a fornire tutte le informazioni richieste. Anche visitando le botteghe percepisci che questa gentilezza non è legata esclusivamente alla vendita, bensì ad accontentare il turista nel miglior modo possibile.
La qual cosa succede anche entrando nella caratteristica bottega di generi alimentari, piccola ed angusta ma piena zeppa di prodotti locali dalla genuinità e dal gusto sorprendenti. Dagli insaccati alle ulteriori lavorazioni di norcineria, dalle paste ai formaggi, il buongustaio come il goloso possono qui godere dell’assaggio che le piccole aziende locali producono con successo, tramandandosi una cultura gastronomica fatta di territorialità e di tradizione.
Tra un assaggio ed un altro, si arriva in piazza del Popolo, uno slargo formato dall’intersezione delle vie più centrali del borgo antico. Colpisce subito la maestosa mole della torre campanaria, le cui campane poste su due livelli e la cuspide ne fanno un monumento curiosamente insolito, un esempio raro di stile “eclettico”, tipico della fine del 1800.



Questa torre rappresenta il campanile della adiacente pieve di San Verano e, tanto la torre quanto la chiesa, sono particolarmente amate dagli abitanti locali, che le hanno elette a proprio simbolo.
Emozioni senza tempo
L’arte moderna e la creatività si affacciano anche su questa piazza; infatti dopo aver ammirato un grazioso loggiato lo sguardo inevitabilmente si posa sulla facciata del palazzo sovrastante lo stesso loggiato, affrescata completamente con tutte le sfumature del cielo: dal celeste, al blu, al violetto, ad immortalare la purezza del cielo di Peccioli in tutte le ore diurne e del tramonto.
E’ stupefacente, ma la sensazione che offre questo borgo è che tutte le opere moderne, siano esse sculture, murales, strutture maestose o semplici affreschi, sono state poste con una tale maestria artistica da sembrare armoniosamente indispensabili proprio lì dove si trovano adesso, dove la spazialità non più compressa porta ad allargare lo spirito verso una bellezza suggestiva, universale e quasi irreale, per creare “emozioni senza tempo”.



La chiesa (pieve) di San Verano è un esempio di architettura pisana medioevale, ma l’entrata principale non dà sulla piazza bensì sul lato opposto, prospiciente un terrazzamento dal quale si gode il panorama della valle. L’interno, diviso in tre navate, è stato più volte modificato e nel 1580 è stata aggiunta la cappella dell’Assunta al cui interno sono incluse tre tele del pittore secentesco fiorentino Jacopo Vignali. Degni di interesse sono anche un Crocifisso del XVIII secolo, una Madonna con Bambino e Santi (di Neri di Bicci – 1464), e due dipinti di scuola pisana del XIII secolo.
Piazza del Popolo è considerata il centro amministrativo del borgo, e lo è stata sin dai secoli scorsi. Lo dimostra il medioevale Palazzo Pretorio, sulla cui facciata si ammirano gli stemmi dei nobili e dei podestà che qui esercitarono il loro potere.
Lasciando la piazza e scendendo lungo una stretta via a fianco della chiesa, si arriva alla zona degli ascensori, dai quali si raggiunge la Endless Sunset, ovvero la passerella pedonale descritta prima.
Endless Sunset, un passaggio che ci porta verso l’infinito
Stavolta però vogliamo provare l’emozione di camminarci dentro, quindi prendiamo l’ascensore che ci fa scendere per tre piani. Usciti da lì ci incamminiamo per una cinquantina di metri verso la passerella che ci accoglie con la moltitudine dei suoi colori e l’imponenza della sua struttura. I prati ed i giardini circostanti sono molto curati ed offrono panchine per riposarsi.
Entriamo nella struttura…da cima a fondo pare lunghissima, sarà l’effetto prospettico, sarà il tetto formato da pannelli colorati che richiamano gli stessi colori delle spirali artistiche esterne, ma pare di attraversare un tunnel che ci porterà verso l’infinito.
Se l’arte è anche suggestione, l’autore di quest’opera è riuscito a crearla benissimo.

Peccioli Endless Sunset
In effetti pare non finire mai. Passo dopo passo la nostra curiosità aumenta, così come la golosità di fare altre scoperte interessanti in questo luogo così ricco di fascino.
Sembra davvero di percorrere un passaggio verso l’infinito, si vedono i tetti delle case sempre più in basso, le persone di sotto sempre più piccole poi lo sguardo si fissa verso il fondo della passerella, attirato dalla bramosia di scoprire cosa c’è laggiù in fondo.
Ed affacciandoci colmi di emozioni, vediamo la Valdera in tutta la sua bellezza, ti sembra di toccare con le mani le colline ed i paesini di fronte; potresti immaginare di volare guardando con nitidezza tutti i particolari e tutti i soggetti che ti incuriosiscono, lo spazio si espande ed il focus si allarga.
Certo, c’è molta suggestione in tutto ciò, ma è indispensabile qualche volta lasciar andare la nostra mente e creare il fascino di una visione diversa, più profonda e libera dai condizionamenti. Sentirsi nello spazio, senso di libertà.
Le suggestioni durano il tempo di pochi secondi, ma in quei pochi secondi resta compressa una memoria lunghissima, dove le sinapsi si aprono spaziando la nostra mente verso concezioni intimamente amplificate rispetto alla norma.
Per questo motivo, con lo spirito libero ed appagato ci incamminiamo a scoprire nuove emozioni.
Altre sorprese ci attendono
Percorriamo la passerella in direzione opposta sino a raggiungere l’ascensore che ci riporterà al “castello”. Senza quasi accorgerci siamo giunti sino alla parte opposta del borgo rispetto a dove siamo arrivati e, davanti a noi vediamo un’altra porta del castello, adiacente ad una elegante piazzetta.

Peccioli, porta carraia
La porta e le mura collegate devono essere di origine tardo-medioevale o rinascimentale e sono un tutt’uno con le case costruite a ridosso, anch’esse dello stesso periodo. In mezzo a due case, si apre un grazioso e minuscolo balconcino, chiuso da una ringhiera in ferro battuto, dal quale si ammira il paesaggio sul lato opposto alla Valdera.
Subito l’occhio oramai curioso di scoprire cose nuove ed interessanti, coglie una figura bianca che pare uscire dalla prateria lì di fronte.

Un gigante a Peccioli
Certo: è la scultura di un gigante che esce con metà busto dalla terra, schiena inarcata e braccia appoggiate sul prato nell’atto di issarsi per uscire e “liberarsi” completamente. Sicuramente esso è in grado di creare una simbologia importante e personalissima in ognuno di noi. Le sorprese non finiscono mai, ma il meglio deve ancora venire…
Risaliamo passando dentro un oscuro vicolo medioevale (denominato “chiasso”) la cui volta coperta è illuminata da strie di luci che rendono meno inquietante il cammino, per ritrovarci di fronte ad un’altra opera di ardita ingegneria strutturale e di affascinante bellezza: una terrazza panoramica.



Come una gemma preziosa incastonata in un anello, la terrazza si protende dal ridosso del paese verso il verdissimo paesaggio di fronte con uno sbalzo temerario, sospeso sul vuoto.
Le balaustre di vetro aumentano l’effetto di essere nell’aria: avvicinandosi al bordo si può provare anche un senso di vertigine. Questa terrazza panoramica, dalla irregolare forma quasi “a delta” è stata progettata anche per ospitare una elegante caffetteria sotto di essa, nella zona fra il terrapieno e lo sbalzo della struttura. In questo caso a nostro parere, la suggestione si accompagna anche ad una emozionante spettacolarità.
Il palazzo senza tempo…
La terrazza inoltre fa da cornice ad un’entrata del “Palazzo senza Tempo”. Qui la magia dell’arte si amalgama alle stanze, alle scale, alle volte ad arco, alle balconate interne ed ai labirinti di una caratteristica fattoria e casa padronale rinascimentale. Muri leggermente screpolati lasciati appositamente in vista per evidenziare la quattrocentesca realizzazione di questo complesso, che si riscopre anche nei pavimenti di pietra lavorata.


Il Palazzo senza Tempo è il simbolo dell’opera complessa realizzata in tutto il paese, come fosse il titolo di un bellissimo libro scritto in centinaia di anni e da centinaia di autori, dal risultato sorprendente.
Vale la pena di visitare questo palazzo, perché dentro di esso il Comune ospita sempre delle mostre.
Nel nostro caso abbiamo potuto ammirare una interessantissima mostra su “Dante e La Divina Commedia” realizzata dal Gruppo Scart Arte di Herambiente. Ovvero il lato bello e utile del rifiuto in collaborazione con le Accademie di Carrara, Firenze e Ravenna e con la Comunità di San Patrignano per rileggere Dante e la divina Commedia attraverso la Trash Art.

Peccioli Trash Art – Dante, passaggio verso l’Inferno
La mostra ti cattura con sei pannelli di grandi dimensioni raffiguranti Inferno, Purgatorio e Paradiso, inoltre sono state riprodotte sei teste di Dante Alighieri riprese dalla statua di Enrico Pazzi presente a Firenze in Piazza Santa Croce. Uguali nella forma ma, interpretate dalle Accademie con tecniche e stili diversi, dove traspare l’expertise di ogni corso di studio.(¹)
La Trash Art realizza opere artistiche sfruttando i materiali di riciclo, come sfridi di plastica, accessori metallici, bottoni, cerniere, filamenti di pelle, scaglie di vetro, vernici esauste…. insomma tutti quei manufatti che hanno esaurito la loro vita primaria e che noi eliminiamo. Ma poi “risorgono” quasi miracolosamente, contribuendo a creare emozionanti forme artistiche.
E’ straordinariamente suggestivo vedere cosa hanno realizzato i vari artisti con questa nuova forma d’arte e vale la pena visitare Peccioli proprio per conoscere l’Arte in tutte le sue forme, quest’ultima inclusa.
La nostra prima parte del cammino a Peccioli termina qui. Abbiamo ancora tanto altro da vedere e da scoprire, non solo nel borgo, ma ci è stato detto che altre opere d’arte sono presenti anche in alcune delle sue frazioni limitrofe. Alla prossima.
Per maggiori informazioni su itinerari ed idee di viaggio a Peccioli potete visitare questo link.
(¹) Maurizio Giani, Direttore di Herambiente (Comune di Peccioli–sito ufficiale)
bellissimo questo viaggio racconto su Peccioli e la sua zona
Bolg molto raccomandato.
Recomand o calatorie in aceste minunate locuri